mercoledì 30 settembre 2015

Profumo di caffè




Esperienze da metro:
sul trenino che da piazzale Flaminio porta a Saxa Rubra si è seduto di fronte a me un uomo. Sulle prime non ci ho badato molto, leggevo, ero molto presa dal mio libro. Ma immediatamente ho sentito il suo profumo. Un profumo di caffè appena tostato. Il profumo di un caffè buono, non una miscela scadente, profumo di ben fatto, di ricercato.
Una impressione che solo il mio amico Donato mi aveva dato fino ad oggi.
Così ho iniziato ad osservare l’uomo che profumava di caffè. Grandi mani rugose, mani di uno che ha lavorato con quelle mani tutta la vita. La camicia carta da zucchero perfettamente stirata e uno spolverino blu che scendeva composto sulle spalle dritte, le scarpe scure ben lucidate. La barba fatta, capelli corti e ben pettinati.
Ad un certo punto ha messo la mano nella grande tasca dello spolverino e ha preso il Corriere della Sera ben piegato. “Che grazia” ho pensato. Nonostante la mia devozione quasi maniacale per i quotidiani, non riesco a non sgualcirli, il loro destino è segnato a due passi dall'edicola.
Lui con eleganza ha aperto il Corriere, ha schiarito la voce e si è perso nella lettura.

 Così anche io sono ripiombata nella mia. 
Chissà se Donato diventerà così?

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