martedì 1 settembre 2015

Esperienze, biciclette e fiori di cactus



È stata strana come estate. È iniziata con un fallimento, tante storie iniziano con un fallimento.
Poi c'è stato un concerto, un viaggio e il resto è venuto da sé.
Di concerti ce ne sono stati altri due e di viaggi e viaggetti alcuni. Ma soprattutto è stata un'estate avventurosa.
É stata un'estate iniziata senza prospettive, ma adesso, anche se il futuro resta incerto fa sorridere.
È stata l'ultima estate spensierata prima del grande evento, ma di questo vi racconterò poi.
È stata l'estate delle esperienze da autobus, qualcuna ne è capitata, ma non avevo voglia di raccontala, non certo a causa vostra viaggiatori. Non mi andava di restare intrappolata nelle tempistiche da socialnetwork. L'unica sensazione che mi andava di vivere era quella del sole sulla pelle e dell'acqua che ti rinfresca.



Ma sono tornata se mi volete. Se avrete la voglia di leggere io racconterò.
Racconterò di amici, di sentieri di montagna e di una città fumosa, di concerti rock e di tramonti silenziosi, di viaggi e di immobilità. Ma soprattutto del viaggio di gente che impara forzatamente a crescere.
Perché noi siamo quelli che a trent'anni devono lasciare l'Isola che non c'è, i bambini sperduti e per riprenderci il nostro posto nel mondo.
Io non pendolo più. E in questa città che sa di salsedine mi muovo in bicicletta. Non sarebbe più onesto raccontare solo di viaggi brevi o lunghi. Mi piacerebbe condividere con voi il mio di viaggio, che potrebbe essere quello di chiunque.
Così vorrei togliere l'autobus dal titolo e parlarvi di “Esperienze..”



Esistono piante grasse, che a vedersi non sembrano bellissime, e che per tutto l’anno si preparano ad un evento straordinario, da queste piante bruttine nasce un fiore meraviglioso, il più spettacolare, il più incantevole fiore che abbia mai visto.
Il punto è che dura solo un misero giorno, ventiquattro ore e poi muore,e lei la pianta grassa, che per un giorno è stata bellissima, torna ad avere solo le sue spine, ma cosa più importante di tutte, torna a prepararsi nuovamente a quell’evento, sapendo che per un solo giorno all’anno tutti l’ammireranno e si stupiranno della sua particolarità.


Infondo a pensarci bene è così che si comincia a vivere

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