martedì 1 dicembre 2015

L'abbonamento




Ogni mattina la stessa storia: “Buongiorno potrebbe darmi due biglietti dell’autobus?”,  lui rispondeva “mmmm” e senza guardarmi in faccia mi allungava i due biglietti e ritirava i soldi. 
Nessun grazie o arrivederci, niente … ho fatto l’abbonamento anche perché non sopportavo più quel gentiluomo con il parrucchino che gestisce il bar vicino alla fermata. 
Lui sta lì da anni e grugnisce a qualsiasi richiesta, non si sa come il suo esercizio commerciale riesca ad essere ancora aperto, ma campa da sempre.
Abbonandomi ho risolto anche il problema delle tasche piene di biglietti obliterati. Ormai fa freddo e mi serviva spazio per riscaldare le mani nelle lunghe attese alla fermata.
Così ho fatto l’abbonamento: ho fatto la fila, ho pagato 36 euro e ho fatto l’abbonamento …
L’ultima tessera dell’Amat l’ho fatta a 15 anni e il metodo non è cambiato. Hanno inventato la banda magnetica, elettrica, il cip, ma niente, ogni mese mi toccherà di andare a fare il foglietto di accompagnamento.
Ma l'Amat è la municipalizzata delle certezze! In tanti anni sono tante le cose a non essere cambiate: nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante, ancora oggi non gli riesce di fare una fotografia come si deve!
Ad ogni modo … ora e sempre …

I Love Amat!

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