Il sacro mitile: la Cozza tarantina |
Esperienze da #treno: le cozze tarantine mi mancavano!
E no, non sto parlando dei sacri mitili, ma delle donnine educate alla tarantina.
La famosa "cozza" si riconosce:
1. dell'abbigliamento, indossa comunque i tacchi, anche quando non deve, riesce a trovare perfino le infradito con la zeppa. I suoi abiti sono aderenti al punto che c'è una risacca tra la fine della maglia e la cinta del pantalone.
2. È tutta truccata, come se dovesse andare ad un matrimonio, ma i capelli sporchi. Soprattutto ha lo smalto rosso consumato sia sulle punte che sulle cuticole.
3. Quando parla al telefono regola la voce a seconda della distanza della persona, più è lontana più grida.
4. Mastica la gomma e con la bocca aperta.
5. Chiama tutti "amò".
La signora nel mio vagone che rumina una big bubbles alla fragola dalla stazione di Bari ne è un esempio encomiabile. Ha raggiunto un punteggio di 5 su 5!
Indossa un piumino e si sventola forte con un ventaglio.
A Roma di "cozze" tarantine non ne trovi, trovi le burine, ma non è la stessa cosa. Quelle sono costruite, la vera cozza è verace, pane al pane vino al vino!!! Ah finalmente!!!
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